20 Febbraio 2022
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INDICE DEI CONTENUTI
Quali sono i test salivari?
Va detto innanzitutto che i test salivari esistenti sono più di uno e sono classificabili in questo modo:- Test Salivare Valutazione Rischio Carie (CRA). È un test per stabilire la predisposizione individuale allo sviluppo della carie e predisporre un programma preventivo alla sua formazione
- Test Salivare Valutazione Rischio Parodontale (GPS). È un test che permette di stabile il rischio di una predisposizione genetica alla malattia del parodonto
- Test Salivare Microbiologico (BPA). Offre un quadro generale sui principali microbi presenti nella bocca e associati alla malattia del parodonto
- Test Salivare Valutazione Attività Enzimatica. Questo test permette una valutazione del flusso salivare indice di un possibile danno tissutale per evitare problemi parodontali e perimplantari.
- Infine il Test salivare Prevenzione della Porodontite e Perimplantite (aMMP-8) e il test antibiogramma entrambi legati alla prevenzione del Parodonto.
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In cosa consiste il Test salivare per la valutazione del rischio di carie
Il test in questione è del tutto indolore e può essere eseguito su tutti i pazienti, piccoli e adulti. Se eseguito già dall’infanzia può essere uno strumento utile per conservare sani i denti permanenti. Esistono comunque dei soggetti che strutturalmente sono maggiormente predisposti al processo carioso: la prima infanzia, gli adolescenti, i fumatori, coloro che soffrono di diabete e le donne in gravidanza solo per citarne alcuni. È un test che rivela la personale e individuale propensione o rischio al processo carioso. Si basa su alcune nozioni fondamentali:- La carie è una malattia infettiva prodotta da alcuni batteri presenti nella bocca di cui occorre conoscere la composizione e la quantità presente.
- La saliva è il principale elemento che può fronteggiare gli acidi prodotti dai batteri. Occorre dunque sapere se la saliva del paziente ha la capacità, e in che misura, di fronteggiare gli acidi.
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Come si esegue il test?
Per eseguire il test si preleva un campione di saliva e lo si posiziona su una striscia di cultura. Quest’ultima viene inserita in un forno speciale che mantiene costante la temperatura. Dopo di che, si devono lasciare trascorrere 48 ore perché possano evidenziarsi delle macchioline, esse rappresentano i batteri presenti. Dalla quantità presente, insieme ad anamnesi delle abitudini di igiene orale del paziente e di alimentazione, oltre che allo studio del PH salivare e alla valutazione della placca presente, il dentista, avendo un quadro completo della predisposizione del paziente alla formazione della carie, procederà a delineare un programma di prevenzione. A seconda degli elementi sopra elencati, i pazienti verranno classificati in tre aree di rischio: basso, medio e alto. Per ogni categoria esiste un programma di prevenzione di circa un anno che il paziente dovrà seguire scrupolosamente.Come intervenire una volta eseguito il test
Ogni programma di prevenzione sarà ‘ad personam’ e quindi unico ma, in linea di massima, possiamo evidenziare tre linee d’azione:- Eliminare o ridurre la carica batterica ricorrendo a una igiene orale quotidiana eseguita dal paziente e pulizie dentali periodiche effettuate in studio.
- Aumentare la salivazione e ridurre l’acidità facendo attenzione agli alimenti altamente zuccherini.
- Rinforzare lo smalto dei denti attraverso l’uso di specifici dentifrici o di lacche protettive al fluoro.
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