Dente del giudizio storto: ecco perché va rimosso

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Dente del giudizio storto

DENTE DEL GIUDIZIO STORTO: I MOTIVI PER CUI CONVIENE ESTRARLO

Il dente del giudizio storto è l’incubo degli adulti alle prese con gli ultimi denti che nascono. Si chiamano infatti “denti del giudizio” i quattro molari (detti anche terzi molari o ottavi) che sono all’estremo dell’arcata gengivale e che nascono in età adulta (del giudizio, appunto), tra i 18 e i 25 anni, ma anche successivamente, intorno ai 30-40 anni.

I denti del giudizio non servono alla masticazione. Tuttavia sono stati molto utili per il genere umano, quando in passato si masticavano cibi crudi e duri. Ora che l’alimentazione è cambiata, la loro funzione si è del tutto ridotta fino a renderli praticamente inutili.

Se un dente del giudizio nasce dritto e non va ad influire sugli altri denti e sulla gengiva, può rimanere al suo posto. Ma quando un dente del giudizio nasce storto può dare luogo a dolori, soprattutto perché va a spingere i molari che gli sono accanto.

Il dente del giudizio storto si combatte con l’estrazione. Non è la sola ragione che ne determina l’estrazione. I denti del giudizio infatti, trovandosi in fondo alla bocca, diventano molto difficili da pulire, con il risultato che la scarsa igiene li rende un cumulo di batteri, e non è un caso che i denti del giudizio siano anche molto soggetti a carie.

 

DENTE DEL GIUDIZIO STORTO: I SINTOMI

Quando un dente del giudizio sta per spuntare può non causare nessun tipo di sintomo. Tuttavia i segni indistinguibili della presenza di un dente del giudizio sono dolore e gonfiore alla gengiva, alito cattivo, mal di testa, difficoltà nella masticazione. Il dolore si può combattere con gli anti infiammatori o nel casi più critici anche con gli antibiotici, dietro consiglio di farmacista e medico. Tuttavia il dolore forte è sintomo di qualcosa che non va e che è dunque necessario rivolgersi ad un dentista. Visite ed eventuali esami come radiografia, ortopanoramica e Tac servirano ad accertare la causa del dolore e se c’è qualcosa di compromesso nel dente che sta nascendo.

Uno dei casi più comune in cui il dente del giudizio dà dolore, è quando non ha sufficiente spazio per uscire, e cresce in orizzontale o inclinato.

 

PERCHÈ IL DENTE DEL GIUDIZIO STORTO VA RIMOSSO?

Come detto, il dente del giudizio storto va a spingere sul molare che gli sta accanto. Ma se il dente del giudizio è inutile alla masticazione, non è così per gli altri molari. La pressione del dente del giudizio sugli altri molari non solo causa dolore, ma può anche far storcere gli altri denti.

Inoltre, il dente del giudizio storto fatica ad uscire, quindi rimanendo a metà tra bocca e gengiva fa sì che batteri e residui di cibo si infiltrino sotto la gengiva, creando infiammazioni e carie. Inoltre la posizione storta crea un fastidio anche all’osso, aprendo la possibilità che si creino delle tasche parodontali, anch’esse sede perfetta per l’accumulo di batteri con il rischio di infiammazione e carie. Infine, i denti del giudizio nell’arcata mandibolare inferiore rischiano di rimanere sommersi e sviluppare radici in prossimilità del nervo mandibolare, creando nevralgie e dolori e soprattutto rischi in caso di estrazione.

ESTRAZIONE DEL DENTE DEL GIUDIZIO

Quando il dente del giudizio fuoriesce storto, l’estrazione è il metodo migliore per risolvere il problema, prima che possano insorgerne altri che coinvolgono la gengiva o gli altri molari.

L’estrazione del dente del giudizio è un’operazione di routine anche se presenta i suoi rischi, in particolare se il dente da estrarre è nell’arcata inferiore. Come detto infatti nell’arcata inferiore si trova anche il nervo alveolare.

L’operazione si esegue in regime di anestesia locale, di modo che il paziente non senta dolore durante. Il dentista utilizzerà appositi strumenti chirurgici come pinze o leve, per estrarre il dente. Le tecniche più innovative vedono l’applicazione della chirurgia orale sonica, una tecnica che tramite le vibrazione taglia i tessuti duri come l’osso i denti, senza andare ad incidere con i tessuti morbidi. È particolarmente utile nel caso dei denti posizionati sull’arcata inferiore, in quanto non va ad intaccare il nervo alveolare. Al termine dell’operazione può essere necessario applicare dei punti.

Il decorso post operatorio varia da paziente a paziente. Se durante l’operazione, grazie all’anestesia, difficilmente il paziente sentirà dolore, nei giorni successivi la guancia può gonfiarsi in forza di ematomi che si creano sulla mandibola. Per combattere il dolore si possono applicare impacchi di ghiaccio sulla guancia dolorante, e mangiare cibi morbidi o liquidi che non sforzino la gengiva ferita. Infine si possono utilizzare dietro consiglio del medico antibiotici o anti infiammatori. In ogni caso si tratta di fastidi che durano solo pochi giorni, trascorsi i quali il paziente può riprendere la sua normale vita quotidiana.

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